Nemi, che specchia nelle acque del suo omonimo lago, è immerso nei boschi consacrati a Diana, dove si pensa sorgesse un volta il suo tempio.
La potente famiglia dei Conti di Tuscolo molto sicuramente si impadronì della piccola comunità agricola abitante nella valle del lago.Controllando già gran parte dell’Agro Romano e dei Colli Albani i nuovi padroni di Nemi fortificarono la zona più elevata, dando origine a quello che nei testi risalenti a quell’epoca viene definito più volte “castrum Nemoris“, cioè “cittadella del bosco”.Questo comune è noto per la coltivazione delle fragole ed è famoso perché nel 1927 nelle acque del lago furono rinvenute due navi romani, appartenenti all’ imperatore Caligola, conservate nel museo delle navi romane di Nemi. Tuttavia durante la seconda guerra mondiale, a causa di un incendio appiccato da alcuni soldati tedeschi durante la notte del 31 maggio 1944 il museo e le due navi andarono a completamente a fuoco. Oggi nel museo sono custoditi dei modellini in scala delle due navi romane.

Si tratta di un piccolo lago vulcanico, situato a ridosso del comune di Nemi, dalle caratteristiche del tutto simili a quelle del lago di Albano. Dal punto di vista geologico, fa parte della zona detta complesso vulcanico dei Colli Albani.

Secondo un recente rapporto sui laghi italiani, stilato nel 2009, il lago di Nemi risulta balneabile per la sua interezza ad eccezione della zona appena davanti al Museo delle Navi Romane.

Il lago di Nemi inoltre è l’unico lago italiano in cui vive il pesce re, una specie sudamericana di pesce introdotta per favorire la pesca nei Castelli Romani.