Frascati è famosa per le sue numerose ville tuscolane: costruite dalla nobiltà papale del XVI secolo, erano destinate ad attività di rappresentanza e al soggiorno estivo della corte pontificia.Le ville tuscolane nel tempo divennero veri e propri palazzi aristocratici, sfruttando l’impegno dei più valenti ingegneri, architetti ed artisti del sedicesimo secolo.

Gioiello artistico italiano degli ultimi anni del cinquecento è sicuramente Villa Aldobrandini, che si impone sulla città di Frascati e domina il panorama sulla vicina città di Roma.

Immersa in un eccezionale giardino all’italiana, è resa unica dal suggestivo ninfeo di 2500 mq con splendide fontane e terrazze su più livelli.

Il 15 febbraio 1515 venne affisso lo statuto cittadino su richiesta di Marcantonio I Colonna per il “Populus antiquae civitatis Tusculi” che definiva le regole del vivere in modo civile e di convivenza nei territori di sua appartenenza, tra cui anche la città di Frascati.

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Nell’autunno del 1837 scoppiò a Roma una grande epidemia e migliaia di abitanti abbandonarono la città eterna; Frascati fu l’unico abitato del circondario di Roma che aprì loro le porte della città e li ospitò fino alla fine della pandemia. Per questo da quel giorno, in ringraziamento dell’ospitalità ricevuta, a Frascati è concesso di avere i stessi colori di Roma sulla propria bandiera.

Durante il periodo della seconda guerra mondiale, l’8 settembre del 1943, Frascati, divenuta nel frattempo sede del comando tedesco del feldmaresciallo Kesselring, fu pesantemente bombardata dagli americani come preparativo allo sbarco di Anzio avvenuto solo qualche mese dopo: 130 Boeing B-17, meglio conosciuti come Fortezze volanti, sganciarono 1300 bombe sulla città. Nell attacco americano persero la vita circa 500 civili frascatani e 200 soldati tedeschi. Metà degli edifici di Frascati andarono distrutti, tra questi molti monumenti e ville tuscolane.